LOMBROSO, CESARE
1.1Si può distinguere una donna criminale da una donna onesta dal solo aspetto fisico? Per Cesare Lombroso, tale distinzione fu non solo possibile, ma scientificamente fondata: esistono ´caratteri degenerativi´, ovvero anomalie fisiche, che permettono di sostenere l´esistenza di vere e proprie ´criminali-nate´ e di distinguerle dalla donna ´normale´, ovvero da colei che non delinque. Così, da Agrippina, adultera, incestuosa e mandatario di omicidi, a Messalina, esempio di delinquente e prostituta nata, a Charlotte Corday, celebre assassina di Marat, e ancora brigantesse, alcooliste, avvelenatrici e infanticide, nessuna sfugge all´esame di Lombroso che ne individua degenerazioni fisiche e morali, grazie a metodi d´indagine che oggi fanno sorridere e rabbrividire, come la misurazione di crani, denti, occhi, zigomi e di altre parti del corpo. A differenza de L´uomo delinquente, presto condannato per la sua inconsistenza scientifica, La donna delinquente ebbe grande impatto sugli studi criminologia successivi e la sua dominanza portò a enfatizzare a lungo la natura biologica del crimine femminile, probabilmente perché forniva una giustificazione dell´inferiorità della donna. A distanza di ottantaquattro anni dall´ultima apparizione, La donna delinquente viene qui riproposta nella sua prima edizione del 1893, in versione integrale e completa di tavole e apparato iconografico.