FASOLINO, FRANCESCO
Il gioco e l´intrattenimento rivestono da sempre una posizione significativa se non addirittura centrale nel contesto dell´esistenza umana. A spiegare la fascinazione che essi producono può forse bastare il richiamo alla nota e suggestiva metafora per la quale giocare consente di migrare su un´isola felice, confortante e piacevole, dove le coordinate di luogo, tempo e spazio non corrispondono a quelle del quotidiano. In effetti, la dimensione ludica ha tutto l´aspetto di una monade chiusa, in cui il giocatore si immerge per dare risposta al proprio bisogno di svago, innato e pressante, che investe tanto il versante pubblico che quello privato del suo vissuto individuale. Tuttavia, proprio il tendenziale percorso del giocatore verso l´isolamento, il suo forte, quando non addirittura smodato, attaccamento alle sensazioni che il gioco produce, la strumentalizzazione a cui facilmente si prestano le occasioni di intrattenimento, spiegano il motivo per cui la scienza giuridica, al pari di altre scienze, non sia potuta rimanere indifferente a tale materia e, ancor pi¿, ai suoi esiti devianti. I segni di questo interessamento sono evidenti anche nel diritto romano, senza soluzione di continuità dall´età pi¿ antica sino a tutta l´epoca giustinianea...´ (Dall´introduzione)